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ISCRO 2023: tutto quello che c’è da sapere
1 giugno 2023
Sono aperte dall’8 maggio le domande per accedere all’indennità ISCRO, la misura a sostegno del reddito da lavoro autonomo e stanziata a favore dei titolari di partita IVA iscritti alla Gestione separata Inps. Ecco come procedere. 

Che cos’è il bonus ISCRO? 


L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) è stata introdotta dalla Legge Bilancio 2021 per il triennio 2021 - 2023 e rappresenta un aiuto per i professionisti che hanno visto una contrazione degli affari

Risponde al principio fissato dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea (sentenza n. C-442/16 del 20 dicembre 2017) per cui anche il lavoratore autonomo ha pieno diritto a ricevere un sostegno di natura economica di fronte alla cessazione o ad una significativa riduzione dell’attività per ragioni che non dipendono dalla sua volontà, alla luce della direttiva comunitaria 2004/38. 

L’obiettivo dell’ISCRO è quindi quello di assicurare una continuità reddituale di fronte al rischio di un’interruzione o abbandono definitivo del lavoro svolto. All’indennità monetaria si aggiunge l’elemento assicurativo dal momento che lo strumento è finanziato con la contribuzione dei beneficiari potenziali. 


Quali sono i requisiti ISCRO 2023? 


La conferma della riapertura della piattaforma attraverso la quale inoltrare le richieste è arrivata dall’INPS, con il messaggio n. 1636 del 5 maggio 2023

Nello specifico, i requisiti ISCRO prevedono che la misura spetti a:

  • chi è titolare di partiva IVA attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda ed esercita per professione abituale attività di lavoro autonomo legate all’esercizio di arti e professioni
  • chi è iscritto in via esclusiva alla Gestione separata Inps e sono quindi esclusi i professionisti con una cassa previdenziale di riferimento nonché i pensionati e i lavoratori dipendenti, già iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie; 
  • chi è in regola con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori
  • chi non riceve il Reddito di cittadinanza
  • chi, nell’anno precedente alla domanda (2022), ha totalizzato un reddito inferiore a 8.972,04 euro (il limite viene annualmente rivalutato in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati); 
  • chi ha prodotto un reddito da lavoro autonomo, nell’anno precedente alla domanda, inferiore al 50% della media dei redditi della stessa specie, conseguiti nei tre anni precedenti. 

L’indennità, tra l’altro, può essere richiesta una sola volta nell’arco del triennio 2021-2023: di conseguenza, è escluso chi ha già presentato la richiesta e ottenuto il bonus tra il 2021 e il 2022. Non può accedere nemmeno chi, dopo l’ottenimento, è decaduto dalla prestazione prima del termine ordinario di durata, fissato in sei mesi. 


Come fare domanda per ISCRO?


Le domande vanno presentate a partire dall’8 maggio e fino al 31 ottobre 2023. La procedura va eseguita per via telematica, attraverso il sito internet dell’Inps. Da qui si può accedere alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, digitando la voce nel motore di ricerca del portale o seguendo questo percorso

  1. dalla sezione “Sostegni, sussidi ed indennità” si seleziona “Esplora Sostegni, sussidi e indennità”; 
  2. si clicca sulla voce “Vedi tutti” nella sezione “Strumenti”; 
  3. sotto la lettera “P”, si seleziona la voce “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. 
A questo punto è necessario autenticarsi con le credenziali di accesso previste dall’ente previdenziale

  • SPID di livello 2 o superiore
  • Carta d’identità elettronica 3.0 (CIE)
  • Carta nazionale dei servizi (CNS)
Ad identificazione avvenuta, occorre selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”. 

Come via alternativa a quella telematica, si può effettuare la richiesta per il 2023 tramite il Contact Center integrato, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (servizio gratuito) o al numero 06 164164 da rete mobile (servizio a pagamento, in base alla tariffa applicata dal proprio operatore). 

Considerati i diversi passaggi da seguire e l’attenzione richiesta, ci si può affidare all’aiuto di intermediari come i patronati per portare a termine l’operazione, con l’assistenza di persone esperte e competenti.


Quanto dura l'ISCRO?


ISCRO è erogata tramite mensilità, per una durata massima di 6 mesi, accessibili una tantum nel triennio 2021-2023. La cifra destinata al soggetto che la richiede è pari al 25% dell’ultimo reddito da lavoro autonomo prodotto.

Il contributo, per il 2023, prevede un importo massimo di 881,23 euro mensili e non potrà essere inferiore a 275,38 euro

L’indennità decorre dal primo giorno successivo alla presentazione della domanda. Già con la circolare numero 94 del 30 giugno 2021, l’INPS ha sottolineato come la richiesta non possa essere presa in esame se non è rintracciabile alcuna dichiarazione dei redditi certificata dall’Agenzia delle Entrate negli anni oggetti di osservazione. 

Il diritto a ISCRO decade in caso di

  • cessazione della partita IVA nel periodo di erogazione del bonus; 
  • iscrizione ad altre forme di previdenza obbligatoria; 
  • titolarità del Reddito di cittadinanza; 
  • titolarità di trattamento pensionistico diretto

Nel caso di decadenza, tra l’altro, il soggetto non potrà accedere una seconda volta alla prestazione per il triennio 2021 - 2023 anche se non ha beneficiato della prestazione “per tutte le sei mensilità legislativamente previste”. 


Come si calcola l'ISCRO 2023?


Come indicato in precedenza, per il calcolo dell’indennità va preso in considerazione il reddito da lavoro autonomo presentato nel corso dell’anno precedente e dunque nel 2022. 

Se poniamo il caso di un reddito pari a 8.500 euro, quindi inferiore alla soglia minima di 8.972,04 euro, questo va diviso per due, considerando che ISCRO si calcola su base semestrale

Il risultato dell’operazione è 4.250 euro. A questo punto va calcolato il 25% dell’importo: 1.062,25 euro. 

L’ammontare va così diviso per le sei mensilità durante le quali il sostegno viene erogato: ne deriva che ogni mese sarebbero corrisposti 177,08 euro al titolare di partita IVA che ha inoltrato la domanda. 

La cifra è però al di sotto dell’importo minimo fissato dalla normativa e, di conseguenza, al professionista verrà comunque assicurato mensilmente un sostegno di 275,38 euro

Nell’ipotesi in cui il risultato fosse stato di 900 euro, il soggetto richiedente avrebbe ottenuto un ISCRO mensile di 881, 23 euro che è il limite massimo previsto dalle indicazioni del legislatore.